Le piccole scuole nella pubblicazione della Commissione Europea (DG EAC) su “compulsory education” tecnologie e inclusione

Da qualche giorno è on line la pubblicazione “Enhancing learning through digital tools and practices. How digital technology in compulsory education can help promote inclusion” realizzato dalla Commissione Europea, Directorate-General for Education, Youth, Sport and Culture (Directorate A – Policy Strategy and Evaluation) ( ISBN 978-92-76-42316-4).

Il lavoro, sostenuto dall’European Institute of Education and Social Policy (EIESP) e da ECORYS, si presenta come uno studio comparativo nell’ambito dell’educazione, volto a:

  • valutare il ruolo attuale e potenziale delle tecnologie digitali per promuovere l’accesso, la qualità e l’equità nella scuola dell’obbligo in tutta Europa;
  •  intercettare il ruolo che queste tecnologie possono avere nel completare e migliorare le forme tradizionali di insegnamento e apprendimento.

I risultati si basano su una metodologia che si avvale di modelli misti,  combinando ricerche e interviste a livello dei paesi dell’UE, con Delphi virtuali per consultare esperti e testimonal chiave in tutta Europa,  otto casi di studio e trentadue esempi di pratiche virtuose, selezionate utilizzando tecniche di campionamento. Nella sezione dello studio dedicata a “Digital technologies promoting inclusion for learners with different learning needs” e in particolare nell’ambito tematico “Rural Learner” il gruppo di ricerca INDIRE viene indicato come riferimento per l’Italia, per interventi virtuosi da promuovere anche a livello internazionale. Vengono riprese iniziative di ricerca come il dBook e la “Scuola allo schermo”, quest’ultima già riconosciuta come buona pratica dall’ European Film Factory.

La partecipazione della ricercatrice Giuseppina Rita Jose Mangione al Virtual Delphy ha permesso quindi di far emergere il Movimento delle Piccole Scuole tra le iniziative di ricerca riprese anche nell’Annex II del Report delle iniziative di rilevanza per lo studio Europeo.

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