Le piccole scuole devono essere in grado di fornire percorsi educativi di qualità, pari a quelli delle grandi scuole cittadine, e ambienti di studio che massimizzino le opportunità messe a disposizione proprio dalle caratteristiche di contesto, quali gli spazi maggiori o recuperabili, il paesaggio educativo, la comunità educante, le dimensioni ridotte per sperimentazioni curricolari, la prossimità e la cooperazione delle amministrazioni locali per un servizio distribuito.
Il Ministero dell’istruzione interviene su queste realtà attraverso i fondi delle politiche di coesione. Il Progetto: “Piccole Scuole” finanziato nell’ambito del PON “Per la Scuola” ha investito nella competenza dei docenti che prestano servizio in queste realtà per fare fronte ai divari territoriali ed ai ritardi strutturali che l’Italia ancora registra in materia di scuola. Migliorare le proposte educative che piccole scuole possono offrire alla comunità attraverso metodi innovativi può permettere di intervenire sul deficit delle competenze di base, sintomo predittivo della dispersione scolastica.
Il progetto “Piccole scuole”, coordinato dalla ricercatrice Giuseppina Rita Jose Mangione, ammesso a finanziamento nell’ambito del Programma Operativo Nazionale plurifondo “Per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 (FSE/FESR-2014IT05M2OP001), a valere sull’Asse I “Istruzione”, ha contribuito a sostenere la permanenza della scuola in territori geograficamente svantaggiati, a mantenere un presidio educativo e culturale e a combattere il fenomeno dello spopolamento, in coerenza con l’Obiettivo Specifico 10.1 “Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa – Azione 10.1.8 – “Rafforzamento delle analisi sulla popolazione scolastica e i fattori determinanti dell’abbandono, con riferimento alle componenti di genere, ai contesti socio-culturali, economici e locali (anche con declinazioni a livello territoriale)”.