“Ricordare è un esercizio della memoria”: la selezione di film per parlare in classe del Giorno della Memoria

La bambina Anna Frank, lontana da scuola e al chiuso della soffitta dove era nascosta con la sua famiglia, scriveva, forse senza averne completa consapevolezza, quello che oggi è il senso più profondo del Giorno della Memoria: “Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo”.
Corrisponde a quanto scrive un sopravvissuto allo sterminio, l’italiano Primo Levi, “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre“.
La data è quella del 27 gennaio in cui si rende onore alle innumerevoli vittime del Nazifascismo: uomini, donne, bambini. Quasi un terzo del popolo ebraico e di innumerevoli membri di altre minoranze, polacchi, Rom, Sinti, prigionieri di guerra sovietici, testimoni di Geova e altri nemici del Nazifascismo. Istituita per prima dalla Germania, nel 1996, in Italia, nel 2000, 5 anni prima rispetto alla ricorrenza internazionale proclamata dall’ONU.
Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz: si mostrava al mondo la realtà del genocidio, sebbene il campo fosse stato evacuato e parzialmente raso al suolo, distrutto dalle SS prima dell’arrivo degli Alleati, ma ai soldati fu sufficiente vedere i corpi quasi morti dei 7.000 sopravvissuti, insieme cadaveri veri e propri, abiti, scarpe, capelli e innumerevoli altre tracce.

Ne scrive mirabilmente Primo Levi in La tregua:

“Ci pareva, e così era, che il nulla pieno di morte in cui da dieci giorni ci aggiravamo come astri spenti avesse trovato un suo centro solido, un nucleo di condensazione: quattro uomini armati, ma non armati contro di noi; quattro messaggeri di pace, dai visi rozzi e puerili sotto i pesanti caschi di pelo. Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che ci sommergeva dopo le selezioni, ed ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quello che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua volontà buona sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa. Così per noi anche l’ora della libertà suonò grave e chiusa, e ci riempì gli animi, ad un tempo, di gioia e di un doloroso senso del pudore, per cui avremmo voluto lavare le nostre coscienze e le nostre memorie della bruttura che vi giaceva: e di pena, perché sentivamo che questo non poteva avvenire, che nulla mai più sarebbe potuto avvenire di così buono e puro da cancellare il nostro passato, e che i segni dell’offesa sarebbero rimasti in noi per sempre, e nei ricordi di chi vi ha assistito, e nei luoghi ove avvenne, e nei racconti che ne avremmo fatti”.

Oggi a distanza di decenni il senso di questa data è certo quello di commemorare le vittime, ma anche, e soprattutto per la scuola, di incentivare la conoscenza di uno dei capitoli più bui della nostra storia affinché non si ripeta. Anche “La scuola allo schermo“, in una sezione dal titolo ‘Ricordare è un esercizio della memoria’, propone in questa data una scelta di fonti filmiche per poter parlare in classe di Olocausto, di leggi razziali approvate sotto il fascismo, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei; e anche per raccontare di tutti coloro che ebbero la forza di opporsi al progetto di sterminio, anche a rischio della propria vita.
Ecco, così, che sulla pagina web del progetto troverete disponibili film, docufilm, animazioni e relative schede didattiche per poterle usare agevolmente in classe, a cura di Betty L’Innocente (docente e sceneggiatrice) e di Francesca Caprino (Ricercatrice Indire).

Di seguito, le interviste alle due curatrici della sezione web:


Anche per quest’anno, dunque, una buona visione per una riflettuta Giornata della Memoria!

 

Visita la pagina di “La Scuola allo schermo” dedicata alla Giornata della Memoria>>