Un piccolo paese dell’altopiano silano fondato dagli albanesi che, alla morte del patriota e condottiero Scanderbeg, avvenuta nel 1470, abbandonarono la terra natale per sfuggire all’avanzata dei turco-ottomani, fa da sfondo al documentario di Emma Rossi Landi.
Protagonisti delle piccole vicende di vita quotidiana narrate dall’autrice sono i ragazzi della locale scuola media, impegnati nella preparazione dell’annuale spettacolo folkloristico in lingua Arberesh.
L’ambiguo rapporto con le tradizioni, il senso di appartenenza e il desiderio di fuga, l’incontro/scontro tra la locale comunità Arberesh e i nuovi arrivati, gli “albanesi-albanesi” che insediatisi a Vaccarizzo dagli anni Novanta, a seguito della caduta della Repubblica Popolare Socialista d’Albania, sono i temi principali del racconto, felicemente accompagnato da una delicata colonna sonora che ne accentua le sfaccettature psicologiche.
Sfuggendo alla tentazione dell’acquerello edulcorato la regista fa proprio lo sguardo dei giovanissimi protagonisti, cogliendone insieme alla vitalità anche le ombre, le incertezze, la malinconia.
Il documentario è stato realizzato, con la direzione artistica di Salvo Cuccia, nell’ambito del progetto “Alba” finalizzato alla valorizzazione della cultura della minoranza Arberesh.