29 Lug Scuola e innovazione culturale nelle aree interne: il contributo della ricerca Indire alla pubblicazione di Loescher
Lo scorso 10 luglio l’editore Loescher ha pubblicato il numero 50 dei Quaderni della Ricerca dal titolo “Scuola e innovazione culturale nelle aree interne“.
L’uscita, curata da Daniela Luisi e Filippo Tantillo, dà evidenza a progettualità educative sperimentate con successo nelle aree interne, ovvero in quelle zone periferiche, più distanti dai servizi essenziali quali istruzione, mobilità e salute. Nel nostro Paese rappresentano oltre la metà dei comuni del territorio nazionale per un totale di circa 13 milioni di abitanti e a partire dal 2014 sono diventate obiettivo d’azione di una Strategia Nazionale (SNAI) coordinata dalla Agenzia per la Coesione territoriale.
Scopo di questa intesa istituzionale è ridurre la distanza tra “centro e periferia”, mettendo in atto interventi che ridiano slancio a questi territori e ne sostengano lo sviluppo economico e sociale e la valorizzazione delle risorse naturali e culturali. Una strategia di questo tipo passa necessariamente dai giovani e dalle opportunità per il loro futuro e, conseguentemente, dalla scuola che fornisce ai ragazzi i primi strumenti per costruire il loro avvenire. Conoscere le piccole scuole che operano in questi contesti, metterne in luce non solo le debolezze, ma anche e soprattutto le potenzialità, è fondamentale per programmare un intervento che non solo aiuti a preservarne la permanenza (e quindi anche quella dei giovani) sul territorio, ma che sia anche funzionale a migliorarne la qualità e la vivibilità.
In quest’ottica, il Quaderno raccoglie i risultati delle tre fasi di ricerca-azione messe in atto dalla Strategia Nazionale: mappatura delle pratiche innovative sui territori d’interesse, focus sulle esperienze che possono avere una portata più ampia rispetto a quella strettamente “locale”e inquadramento delle best practice rilevate negli obiettivi della SNAI.
L’Indire ha fornito il suo contributo scientifico con tre articoli a firma del gruppo di ricerca sulle Piccole Scuole:
- Passato e presente delle piccole scuole dell’alta Valle del Sele di Maeca Garzia, Pamela Giorgi, Giuseppina Rita Jose Mangione, Irene Zoppi
- Il modello “piccola scuola come comunità educante”: l’esperienza pilota della Val di Susa di Manuela Repetto e Michelle Pieri
- Una piccola scuola che promuove l’autonomia dello studente di Giuseppina Cannella e Stefania Chipa
Dal 2014, l’Istituto ha dedicato parte della sua attività allo studio delle scuole caratterizzate da un esiguo numero di studenti e poste in territori isolati (principalmente montani e isolani), promuovendo l’adozione di modelli sperimentali di didattica innovativa basati sull’utilizzo di nuove tecnologie. In questi anni, le piccole scuole hanno dimostrato che ciò che comunemente viene considerato come uno svantaggio (pochi alunni, presenza di pluriclassi) diventa in realtà una caratteristica che se opportunamente valorizzata, portà con sè una grande ricchezza formativa. Le scuole delle aree interne possono diventare un laboratorio di innovazione, fonte d’ispirazione a livello nazionale.
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