Il soggetto è stato tratto dai sogni delle giovani recluse della Casa Circondariale a custodia attenuata femminile di Empoli (FI). L’esperienza di ricerca parte da un corso, durato tre anni, sul cinema e l’audiovisivo quali strumenti per socializzare, realizzato dalla Mediateca Regionale Toscana.
La sceneggiatura è stata scritta da due diversi gruppi di ragazze fra il 1998 e il 1999, le riprese sono state effettuate nel l’estate del 2001 grazie al progetto Teseo e Arianna. Le ragazze che hanno interpretato il film, sono il terzo gruppo che ha preso parte al lavoro.
L’impegno educativo del progetto è stato quello di creare, nella socializzazione, il senso del gruppo e della collaborazione.
Liberante è un intreccio di sogni, delle ragazze recluse, fatti nelle notti di primo arrivo in Istituto o nella fase prossima alla loro uscita. I sogni affrontano le ansie e le paure più inconsce e finiscono col raccontare, nel corso del tempo, anche la serenità e la fiducia. Alcuni dei sogni di superficie quasi si confondono con la realtà quotidiana. L’incubo della morte, nella scena della testa tagliata, si ammorbidisce con l’incontro delle due sorelle, una delle quali sembra prendere coscienza del cambiamento, che la condurrà, in un certo senso, ad elevarsi dal gruppo perché «ha lavorato su di sé». Anche le altre le sono dietro, la usano come modello e, pur con le loro diverse personalità, affronteranno un percorso che condurrà le due ragazze a metà del guada a divenire anche loro liberanti. Il cerchio si chiude lasciando aperta una porta piena di significati. «Oggi a me domani a voi».