Il contributo della ricerca Indire sulla Remoteness e Distance education per la rivista “Technology, Knowldedge and Learning”

È online l’articolo scientifico “Small School, Smart Schools: Distance Education in Remoteness Conditions” pubblicato sulla rivista scientifica edita Springer “Technology, Knowledge and Learning.

Il contributo, curato dalle ricercatrici Giuseppina Rita Jose Mangione e Giuseppina Cannella riflette sui concetti di Remoteness e Distance education e su come queste dimensioni spingano a ripensare il curriculum delle piccole scuole al fine di garantire un’istruzione equa e di qualità.
La prima parte del lavoro fa una narrative review sulle differenti accezioni di remoteness (Howley et al. 2011) e su studi internazionali inerenti l’uso delle tecnologie nella didattica delle cosiddette “rural schools”. La ricerca consente di discutere l’apprendimento a distanza nelle piccole scuole, prestando attenzione ad alcune particolari traiettorie o approcci di indagine, come:

  • studi sull’uso delle TIC da parte degli insegnanti in piccole scuole rurali con un focus sul divario digitale esistente (Wang 2013; Hohlfeld et al. 2008) e sulla necessità di uno staff digitale (Thomas e Falls 2019);
  • studi che sottolineano il bisogno di guidare gli insegnanti delle zone rurali verso l’adozione della tecnologia di rete nel loro insegnamento, in modo da integrare meglio le attività scolastiche e extrascolastiche degli studenti (Hawkes et al. 2002; Songer et al. 2002; Panizzon e Pegg 2007);
  • studi che si concentrano su iniziative e programmi ministeriali volti ad implementare l’utilizzo della tecnologia da parte dei docenti in aree rurali (Park et al.2007; Howley et al.2011; Mangione e Calzone 2019; Cannella 2017).

La seconda parte dell’articolo è, invece, focalizzata sull’uso della videoconferenza come tecnologia di apprendimento per l’istruzione a distanza e sui differenti usi pedagogici tra cui il Virtual field trip, la Temporary teachers absence o la Contribution of expertise e molti altri che sono descritti nel testo e sui cui si riportano gli effetti sugli apprendimenti.
Infine, nell’ultima parte, dopo aver presentato il contesto delle piccole scuole italiane e il Movimento Nazionale promosso dall’Indire, le ricercatrici si soffermano su scuole pioniere che hanno ripensato le esperienze di insegnamento utilizzando soluzioni metodologiche e tecnologiche adeguate al contesto superando l’isolamento dell’ambiente sociale che limita le occasioni di confronto e tende a ridurre stimoli e opportunità. In particolare, vengono presentati due approcci alla didattica a distanza formalizzati dal gruppo di ricerca delle piccole scuole: L’ambiente di Apprendimento Allargato e Classi in Rete, studiati e perfezionati grazie a progetti importanti come iTEC (Innovative Technologies for an Engaging Classroom), e il progetto “Piccole Scuole” 10.1.8.A1-FSEPON-INDIRE-2017-1 e attualmente oggetto di formazione e sperimentazione in particolari contesti della penisola.

Si ringraziano tutte le scuole oggetto della ricerca e dell’osservazione citate nel lavoro.

 

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