Le Piccole Scuole al convegno di Belluno sulla scuola di montagna

Mercoledì 15 maggio l’Istituto “T. Catullo” di Belluno ospiterà il convegno nazionale “Per una scuola della montagna bellunese proiettata tra tradizione e innovazione”, organizzato dall’USR del Veneto in collaborazione con gli ambiti territoriali Cadore 9, Belluno 10 e Feltre 11. L’evento è stato fortemente voluto dall’USR che ha espresso la ferma volontà nel contrastare lo spopolamento, un rischio che minaccia sempre di più il territorio bellunese. Come tante aree interne del nostro territorio, infatti, le zone montane a seguito del calo demografico nazionale hanno registrato una generale diminuzione delle popolazione. Spesso, le poche famiglie presenti preferiscono spostarsi in città dove c’è una maggior offerta di servizi. Ed è proprio su questo punto che l’Ufficio Scolastico Provinciale intende impegnarsi, mettendo in atto una serie di interventi a sostegno della scuola, che puntano sull’innovazione e la tecnologia. La giornata di lavori organizzata per mercoledì 15 maggio vuole essere un’occasione per mettere a confronto esperti del settore ed elaborare proposte didattiche capaci di dare un input alle scuole di montagna, affinchè si candidino a modello virtuso per tutte le altre piccole scuole del territorio nazionale.
In questo contesto, l’Indire sarà presente con la sua ricerca sulle Piccole Scuole: le ricercatrici Michelle Pieri e Manuela Repetto presenteranno le esperienze realizzate nell’ambito del Movimento ed illustreranno ai presenti gli approcci didattici elaborati in questi anni di osservazione sul campo e studio di queste realtà scolastiche.
Accanto a loro, anche altre proposte per attività didattiche con le pluriclassi, curate da insegnanti delle scuole di Bosco Chiesanuova, Mossano e Auronzo di Cadore.
Il convegno sarà anche l’occasione per la sottoscrizione ufficiale della “Carta di Belluno“, un documento programmatico con cui l’USP intende creare le condizioni necessarie a rendere le scuole della provincia dolomitica, un laboratorio di best practice per rilanciare l’educazione in montagna. Per farlo, diventa indispensabile superare il gap infrastrutturale che ad oggi vede il 25% degli istituti sprovvisti di una connessione web e solo la metà con una rete wi-fi condivisibile. La dichiarazione d’intenti, quindi, prevede interventi per portare la linea internet in tutte le scuole, dotare ciascuna di esse di un laboratorio multimediale e promuovere attività di formazione per i docenti in servizio. I decisori politici hanno deciso di puntare sulle nuove tecnologie, come strategia per superare i limiti connaturati alle piccole scuole di montagna e per garantire un’istruzione di qualità. In questo senso, l’esperienza dell’Indire con il suo progetto di ricerca conferma che le soluzioni tecnologiche sono fondamentali nel superare la ristrettezza dell’ambiente sociale e creare occasioni di confronto e collaborazione a distanza.

 

 

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