In queste settimane, insegnanti e dirigenti scolastici si interrogano sui limiti che questa configurazione “obbligata” dell’ambiente di apprendimento impone alla capacità della scuola di diversificare la didattica per dare ascolto ai differenti bisogni e con i diversi stili di apprendimento degli studenti. Tanti si confrontano con questi limiti, ostinandosi a inventare e a sperimentare modi per realizzare, anche in queste difficili circostanze, attività di gruppo e cooperative, per organizzare laboratori e uscite didattiche, per creare situazione di ascolto e di dialogo con gli alunni, diversificare il lavoro e materiali, ripensare gli spazi e i tempi per una scuola nel territorio.
Accogliendo una proposta del gruppo “Classi Aperte” del Movimento di Cooperazione Educativa, noi ricercatori INDIRE che ci occupiamo di “piccole scuole” e che guidano il Movimento delle Piccole Scuole pensiamo sia utile e necessario dare spazio all’ “ostinazione creativa” di chi è impegnato a far sì che l’emergenza sanitaria non renda la scuola meno capace di garantire il “successo formativo di tutti e di ciascuno”, come previsto nel DPR 275/’99 sull’Autonomia Scolastica.
Poiché siamo convinti che le norme sanitarie non debbano necessariamente determinare una scuola meno inclusiva, e quindi meno democratica, proponiamo al Movimento delle Piccole Scuole un ciclo di webinar che parlano di proposte operative attraverso gli insegnanti che stanno sperimentando nelle loro classi tanti modi diversi per diversificare le strategie didattiche e praticare la scuola attiva.