Realizzare la differenziazione didattica, il lavoro cooperativo e laboratoriale, una scuola estesa al territorio nell’emergenza sanitaria

Dopo molti mesi, le scuole hanno riaperto a settembre accogliendo bambini e bambine, ragazzi e ragazze.
La ripresa delle attività è segnata da tante difficoltà e dai molti vincoli previsti dalle norme sanitarie di contrasto al Covid-19.

Le aperture
nello spazio
della classe

5
Novembre

Fare scuola
fuori
dalla scuola

12
Novembre

#FinalmenteScuola:
i dati
del monitoraggio

19
Novembre

I limiti

Oltre a richiedere a tutti, insegnanti e studenti, di mantenere un metro di distanza e di indossare la mascherina, la necessità di contenere e monitorare i contagi impone che i gruppi classe restino stabili e isolati e questo rappresenta una ulteriore limitazione per le scuole, che sono state in molti casi costrette a pianificare in modo rigido percorsi e orari di didattica e spostamento per evitare che le classi si incontrino.  Oltre a questo, l’esigenza di recuperare spazi per ospitare gli studenti all’interno degli edifici ha costretto molte scuole a rinunciare ad arredi e ambienti funzionali come i laboratori, gli spazi comuni, le aree biblioteca. Anche lo scambio di semplici materiali è diventato più complicato. 

 

Se la riduzione del rischio di contagio impone alcuni “ragionevoli accomodamenti”, i vincoli di natura tecnico-sanitaria determinano di fatto una geografia dell’aula  molto rigida, con banchi singoli separati da vie di fuga e uno spazio 2 metri davanti alla cattedra “destinato al docente e alle attività degli allievi”: una geografia che appare pensata per un modello “monologico” di scuola, ancora molto radicato nell’immaginario collettivo, centrato sulla spiegazione, sull’uso un numero limitato di risorse didattiche (libri di testo, eserciziari), su un’idea dell’insegnamento come pratica direttiva e dell’apprendimento come fatto individuale e solitario.

Le possibili soluzioni

In queste settimane, insegnanti e dirigenti scolastici si interrogano sui limiti che questa configurazione “obbligata” dell’ambiente di apprendimento impone alla capacità della scuola di diversificare la didattica per dare ascolto ai differenti bisogni e con i diversi stili di apprendimento degli studenti.  Tanti si confrontano con questi limiti, ostinandosi a inventare e a sperimentare modi per realizzare, anche in queste difficili circostanze, attività di gruppo e cooperative, per organizzare laboratori e uscite didattiche, per creare situazione di ascolto e di dialogo con gli alunni, diversificare il lavoro e materiali, ripensare gli spazi e i tempi per una scuola nel territorio. 

 

Accogliendo una proposta del gruppo “Classi Aperte” del Movimento di Cooperazione Educativa, noi ricercatori INDIRE che ci occupiamo di “piccole scuole” e che guidano il Movimento delle Piccole Scuole pensiamo sia utile  e necessario dare spazio all’ “ostinazione creativa” di chi è impegnato a far sì che l’emergenza sanitaria non renda la scuola meno capace di garantire il “successo formativo di tutti e di ciascuno”, come previsto nel  DPR 275/’99 sull’Autonomia Scolastica. 

Poiché siamo convinti che le norme sanitarie non debbano necessariamente determinare  una scuola meno inclusiva, e quindi meno democratica, proponiamo al Movimento delle Piccole Scuole un ciclo di webinar che parlano di proposte operative attraverso gli insegnanti che stanno sperimentando nelle loro classi tanti modi diversi per diversificare le strategie didattiche e praticare la scuola attiva.

Quali riaperture?

I webinar presentano due modi di costruire aperture nella scuola delle “bolle” che devono restare chiuse: le aperture della didattica che, anche con l’aiuto delle tecnologie, possiamo pensare per l’organizzazione della classe e della scuola e le aperture rivolte all’esterno, alle realtà istituzionali, culturali e produttive del territorio, per ripensare la scuola come strumento per costruire dialogo educativo con la società civile e ripensare l’intreccio tra saperi e discipline.

 

Sullo sfondo di questa proposta ci sono la Pedagogia dell’Emancipazione promossa dal Movimento di Cooperazione Educativa con i suoi n 4 passi, molto concreti, che le scuole possono compiere per una scuola di tutti e di tutte (la realizzazione dell’assemblea di classe esercizio di democrazia nelle classi, l’adozione alternativa del libro di testo, la pratica del lavoro a classi aperte e del laboratorio, la valutazione formativa)  e l’idea di Scuola di prossimità sviluppata da INDIRE nell’ambito del Movimento Piccole Scuole che con i suoi assi fondamentali (curricolo e territorio, spazi didattici  aperti e diffusi, relazione amplificata dalle tecnologie con la famiglia e con l’amministrazione locale) si consolida come modello di comunità educante. 

Come accedere ai webinar

I webinar di A scuola di prossimità sono erogati tramite la piattaforma Cisco Webex, un applicativo semplice, intuitivo e liberamente utilizzabile.
L’accesso sarà reso disponibile solo qualche minuto prima del webinar.
Al primo accesso, il sistema chiederà di installare un componente aggiuntivo e l’operazione avverrà automaticamente.

Come partecipare ai webinar:
1) Cliccare sul pulsante Accedi e accettare l’informativa sulla privacy
2) Inserire la password piccolescuole
3) Inserire nome, cognome e indirizzo email nella finestra del browser
4) Selezionare Usa computer per la chiamata (per chi si connette da PC)
5) Effettuare un test audio

Cisco Webex non supporta l’accesso con i sistemi operativi Windows XP, Windows Server 2003, Mac OS X 10.6 né con il browser Internet Explorer 6.
Ciascun seminario online sarà registrato e reso disponibile su questa pagina subito dopo la sua conclusione. 

5/11 – Le aperture nello spazio della classe

05/11/2020

17:00 – 19:00

Aperture per una pedagogia dell’emancipazione; i 4 passi a scuola del Movimento di Cooperazione Educativa   (Classi aperte e laboratorio)
Giancarlo Cavinato

Pedagogia differenziata e per una scuola inclusiva
Enrico Bottero 

Esempi di gruppi eterogenei: il piano di lavoro
Sonia Sorgato

Organizzazione a gruppi-laboratorio: esperienza della scuola di via Bosio
M.Antonietta Ciarciaglini, Annalisa Di Credico 

Aperture e tecnologie: le classi in rete e il gemellaggio elettronico
Jose Mangione, Michelle Pieri (INDIRE) 

Domande e Dibattito

12/11 – Fare scuola fuori dalla scuola

12/11/2020

17:00 – 19:00

Scuola e territorio. Un’occasione per ripensare il modo di fare scuola
Enrico Bottero

Un laboratorio ‘sulle nuvole’
Giancarlo Cavinato, Rosy Fiorillo

I luoghi comuni: cacce al tesoro e mappe affettive esperienza scuola  Virgilio Mestre
Tiziano Battaggia

Le visite scambio e la classe all’aperto
(video e discussione) Roberta Passoni

Domande e Dibattito: Percorso di ricerca sulle classi aperte

19/11 – #FinalmenteScuola: i dati del monitoraggio

19/11/2020

17:00 – 19:00

Le difficoltà della riapertura – Presentazione del questionario
Tornare a scuola non basta
Livio Grillo e Roberta Sala 

Il punto luce di Marghera nell’ambito della rete ad alta intensità educativa di Venezia
Giancarlo Cavinato, Julia Di Campo ( Save the children)

La scuola di prossimità: La biblioteca, l’aula museo e la radio del territorio
G.Mangione, Rudi Bartolini, Francesca De Santis (INDIRE) 

I patti educativi territoriali – Quali risorse, quali strategie?  
Franco Lorenzoni (EducAzioni) 

Domande e Dibattito

Collaborano all’iniziativa

L’iniziativa è progettata e coordinata dal gruppo di ricerca che si occupa delle Piccole Scuole e l’uff. Comunicazione Indire.

Alessandra Anichini, Rudi Bartolini, Fabiana Bertazzi, Giusy Cannella, Patrizia Centi, Marco Ceres, Stefania Chipa, Maeca Garzia, Tania Iommi, Luca Librandi, Giuseppina Rita Jose Mangione, Andrea Paoli, Laura Parigi, Michelle Pieri, Luca Rosetti, Michele Squillantini.

Partner

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