Promuovere la lettura attraverso una nuova idea di biblioteca scolastica

Sabato 15  febbraio si è svolto a Piacenza “Free: liberi di leggere” il convegno nazionale realizzato dall’IC di Pianello Val Tidone in provincia di Piacenza, uno dei 277 istituti aderenti al Movimento delle Piccole Scuole, con la collaborazione dell’USR Emilia Romagna. L’evento si è posto l’intento di promuovere Biblioh!, una rete di biblioteche scolastiche che raccoglie ad oggi 25 scuole in tutta Italia da Cologno Monzese a Favignana, il cui obiettivo è trasformare quelle che un tempo erano le formali e sobrie (e spesso inutilizzate) biblioteche scolastiche in ambienti evocativi, colorati e piacevoli.
Il fondamento su cui si basa il lavoro della rete è che sia il libro ad andare verso il ragazzo e non viceversa: laddove non esistano librerie o biblioteche pubbliche o dove i bambini e le loro famiglie non hanno confidenza con la frequentazione dei libri, allora sono i libri stessi che devono andare dove tutti i giorni si trovano i bambini e i ragazzi, ovver la scuola!

La scuola deve avere libri aggiornati e deve dialogare con le nuove tecnologie, coinvolgere famiglie e genitori, se possibile essere aperte alla comunità locale quasi come fosse un salotto accattivante e stimolante in cui invitare tutti. Ma molto di più sul progetto si è potuto capire ascoltando le parole di Angelo Bardini, ideatore di Bibloh! e partecipando all’evento di sabato che lui stesso ha organizzato insieme alla dirigente scolastica Monica Massari e alle insegnanti dell’IC Pianello Federica Perina, Vittoria Volterrani e Ilaria Manfredi.

Gli interventi in programma hanno illustrato le attività formative del progetto Biblioh! e di MLOL, la piattaforma digitale per le biblioteche scolastiche, ma c’è stato anche spazio per una riflessione attorno al significato della lettura oggi: E’ importante leggere? Perché? Come si scelgono i libri per una biblioteca scolastica? L’Indire era presente con Michelle Pieri e Francesca Pizzigoni del gruppo di ricerca Piccole Scuole, che hanno proposto un excursus storico che partendo dal  caso delle “Bibliotechine scolastiche di zia Mariù” approda alla realtà delle biblioteche scolastiche nelle piccole scuole della provincia di Piacenza, sottolineando la loro trasformazione e il loro potenziamento grazie al progetto Biblioh!.

Zia Mariù, nome di penna di Paola Lombroso Carrara, figlia del noto criminologo Lombroso, aveva promosso attraverso la rubrica di corrispondenza con i piccoli lettori del Corriere dei Piccoli una raccolta di idee per la realizzazione di piccole biblioteche scolastiche da regalare alle scuole rurali dell’allora Italia di inizio Novecento. Grazie allo spirito di iniziativa dei lettori, in soli 4 mesi, fu possibile creare e regalare le prime 10 bibliotechine rurali di zia Mariù, composte inizialmente da dieci libri ciascuna. Questo numero era destinato ad aumentare vertiginosamente grazie anche a un’idea che portò ad una tanto sistematica quanto curiosa e allegra raccolta fondi: i bambini coloravano e vendevano cartoline il cui disegno era realizzato dai grandi illustratori per l’infanzia dell’epoca. Il ricavato dalla vendita o dal francobollo veniva utilizzato per finanziare altre bibliotechine scolastiche: dalle prime dieci realizzate nel novembre 1909 si arrivò a festeggiare il 1 giugno 1913 ben 1.000 bibliotechine gratuite spedite alle scuole più povere e disagiate.

Quale valore potevano avere queste bibliotechine per bambini che non avevano mai conosciuto il piacere della lettura? Il significato sociale, educativo e pedagogico di questa iniziativa si può già facilmente intuire dalla spiegazione che zia Mariù dava alle sue bibliotechine “Lo scopo delle bibliotechine è di familiarizzare e far innamorare della lettura con libri facili e piacevoli quegli scolarini i quali a ragione diffidano dalla lettura immaginando ch’essa non offra altri tesori che i noiosi libri scolastici” .

Oggi le piccole scuole possono perseguire lo stesso scopo grazie a Bibloh! che nasce proprio su iniziativa di una piccola scuola piacentina nel 2017. Su questo territorio sono state create, e sono in fase di creazione, diverse biblioteche sia fisiche che digitali. Bobbio, Travo, Pianello, Perino, Ottone Cortebrugnatella sono realtà che ci ricordano come Bibloh! sia un progetto che si adatta alle situazioni che ogni piccola scuola propone (esempio se nel paese in cui è ubicata la piccola scuola è già presente una biblioteca comunale non viene creata una seconda biblioteca fisica all’interno della scuola ma vengono creati molteplici angoli lettura, sia nell’atrio che nelle singole aule) e che trova nelle comunità locali  un valido supporto sia per la progettazione e la realizzazione delle biblioteche fisiche, sia per il reperimento dei libri.

 

(Articolo di Giuseppina Rita Jose Mangione)