Laboratori formativi su metodologie didattiche innovative per le piccole scuole: in partenza la seconda edizione

Riprendono i percorsi di formazione laboratoriale per i docenti delle Piccole Scuole.  L’iniziativa si svolge nell’ambito delle attività di progetto, ammesso finanziamento
nell’ambito del Programma Operativo Nazionale plurifondo (2014IT05M2OP001) “Per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020, Asse I “Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente” ed è stata avviata nei primi mesi del 2019 con l’intento di formare docenti esperti affinchè diventino figure di riferimento per la disseminazione di buone pratiche didattiche specifiche per le esigenze delle scuole piccole.
Oggi, a Gemona del Friuli in provincia di Udine, 30 docenti appartenenti al movimento hanno dato il via alla seconda edizione dell’iniziativa con il laboratorio” Il Service Learning per le piccole scuole” condotto dalle ricercatrici Indire Stefania Chipa e Lorenza Orlandini, insieme all’esperta Silvana Amodeo dell’IC “Amerigo Vespucci”di Vibo Valentia (VV). Il Service Learning è stato definito dalla professoressa argentina María Nieves Tapia come «un insieme di progetti o programmi di servizio solidale (destinati a soddisfare in modo delimitato ed efficace un bisogno vero e sentito in un territorio, lavorando con e non soltanto per la comunità), con una partecipazione da protagonisti degli studenti, che va dalla fase iniziale di pianificazione fino alla valutazione conclusiva e collegato in modo intenzionale con i contenuti di apprendimento (includendo contenuti curricolari, riflessioni, sviluppo di competenze per la cittadinanza e il lavoro)» (Tapia, 2009). Questa metodologia si è rivelata funzionale nello sviluppo delle soft skills, nel miglioramento dell’autostima e della motivazione allo studio e, in generale, nella partecipazione alle attività scolastiche.  È una pratica didattica che ben si applica al contesto delle piccole scuole, che si caratterizzano per il loro stretto rapporto con il territorio: la partecipazione diretta degli studenti alla vita della comunità aiuta a rinforzare in loro, il senso di appartenza e consente ai docenti di trarre vantaggio da una delle peculiarità che contraddisitingue questi istituti e che si rifà al primo punto del Manifesto del Movimento ovvero “comunità di memoria e qualità di apprendimento”.

La nostra speranza è che questo possa essere, quindi,  un percorso di crescita e di valorizzazione all’interno della comunità scolastica.