“Classi in gioco”: al Foyer dell’Auditorium i ricercatori Indire incontrano gli studenti delle piccole scuole

Nell’ambito delle iniziative della “Settimana della Piccole Scuola”, a latere del Convegno “Comunità di memoria, comunità di futuro. Il valore della piccola scuola”, l’Indire offre alle classi primarie e secondarie di primo grado in visita una serie di attività ludiche volte ad approfondire alcuni aspetti della storia delle scuole poste in aree geograficamente svantaggiate.

Attraverso una formula laboratoriale, l’attività, curata dalla ricercatrice Indire Francesca Pizzigoni, permette agli studenti di analizzare alcuni aspetti della vita scolastica quotidiana nei vari periodi storici. Dall’osservazione dei calendari scolastici specifici delle scuole rurali, con orari legati più che altro a esigenze lavorative dettate dalle campagne e dalla stagionalità, alle considerazioni sui programmi scolastici rurali impostati con nette differenze rispetto alle medesime classi delle scuole urbane. Gli studenti sono così guidati a scoprire come i contenuti rivolti alle scuole rurali fossero orientati a un apprendimento pratico, legato al lavoro, in cui ci si limitava per lo più al famoso “leggere, scrivere e far di conto”, insieme naturalmente a insegnamenti di morale e di religione cattolica.

L’attività didattica concentra l’attenzione anche sui locali scolastici, spesso di fortuna, in cui si tenevano le lezioni delle scuole rurali tra fine Ottocento e inizio Novecento, che costringevano a deroghe dalle disposizioni ufficiali di legge e consentivano classi miste, con maschi e femmine insieme, e con più classi riunite in un’unica aula e con un unico insegnante. Nonostante per legge l’obbligo scolastico ufficialmente fosse a poco a poco innalzato fino ai 14 anni (attraverso le disposizioni del 1923), i documenti dell’epoca dimostrano come nelle scuole rurali gli alunni difficilmente riuscissero a sostenere con successo gli esami finali e a completare il percorso di studi.

Un secondo aspetto trattato nelle attività didattiche riguarda la radio rurale, uno dei primi sistematici tentativi – pur utilizzati dalla politica dell’epoca per una forte propaganda – di raggiungere attraverso la tecnologia della radio le scuole delle campagne. Nel 1933 inizia la produzione di uno specifico apparecchio radiofonico pensato appositamente per questi scopi: la radio rurale.

Grazie al prestito gentilmente concesso da Gogna srl (www.radiorurale.it) è possibile osservare un esemplare originale di radio rurale, accompagnato dai fascicoli della rivista “Radio rurale” appositamente realizzata per informare le scuole degli orari e dei calendari dei programmi radiofonici.

Accanto a radiofiabe e radioscene, le “trasmissioni di attualità” avevano lo scopo di informare gli alunni dei progressi tecnologici italiani – anche questo evidente messaggio politico che sottolineava la superiorità e lo sviluppo della tecnologia italiana – accompagnando l’uscita mensile della rivista “Radio rurale” con specifici tabelloni didattici di cui un raro esemplare è visibile in mostra grazie al prestito del collezionista Gabriele Gogna.

Accanto a queste attività, anche quella di visita alla Mostra “Confini. L’avventura dell’istruzione in territori periferici” (aperta al pubblico fino all’8 dicembre) con una narrazione rivisitata per i piccoli. La collaboratrice Indire Irene Zoppi accompagna i bambini delle classi lungo un percorso che fa emergere aspetti importanti di quello che è l’excursus storico delle piccole scuole, che vedono i propri antecedenti storici nelle scuole rurali disseminate, a partire dal periodo post unitario, nelle zone più remote del Paese.

Infine, attività ludiche insieme ai ricercatori Indire Rudi Bartolini, Maeca Garzia e Jose Mangione intorno a un tavolo touch che, a partire dalla mappa del Movimento delle Piccole Scuole, permette ai bambini di visualizzare la foto della loro scuola e cimentarsi in un puzzle volto a favorirne il riconoscimento e il confronto con altre piccole scuole del territorio.

Ringraziamo le classi che hanno voluto prendere parte a queste giornate e ai bambini che stanno animando il foyer e a cui sono poi consegnati gli “attestati di buona condotta” e altri piccoli premi.